LETTERE DAL SAHARA
Presentato a Venezia il film di Vittorio De Seta

Settantaquattresima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, 31 agosto 2006. Dieci minuti di applausi in Sala Volpi per l'anteprima del film di Vittorio De Seta Lettere dal Sahara. Sono venuta a “fare il tifo”, come lui mi ha chiesto, e ho l'impressione di vivere una specie di momento storico. De Seta, che a Venezia era stato ospite nel '61 con Banditi a Orgosolo, abbraccia commosso Djibril Kebe, il protagonista del film. Ma commossi siamo tutti nel vedere quest'uomo di 82 anni incredulo per l'omaggio che la sala gli tributa. Una standing ovation per uno dei padri del documentario italiano, il maestro che persino Scorsese ci invidia e che in Italia è stato negli ultimi 34 anni ingiustamente trascurato. Il regista dell'indimenticabile Diario di un maestro resta un punto di riferimento per quelli della mia generazione che si occupano di documentario. L’autore di Lu tempu di li pisci spata, che negli anni '50 girava i documentari in cinemascope e senza alcuna voce fuori campo, torna in sala con una pellicola emozionante, una storia che qualcuno, non si sa se per errore o per colpo di genio, ha definito “uno splendido film d’esordio”.

Giusy Buccheri