Grande successo di pubblico al Terra di tutti film festival, conclusosi domenica 14 ottobre 2007. La sala Cervi della Cineteca di Bologna che ha ospitato l'evento stipata all'inverosimile, esauriti per le proiezioni serali anche i posti in piedi. Organizzato da COSPE e GVC, due o.n.g. che gestiscono un gran numero di progetti di cooperazione e sviluppo nel sud del mondo, il festival ha presentato 30 documentari, prevalentemente corti e mediometraggi, su temi sociali e interculturali, girati in Europa orientale, medio oriente, Africa, America latina. Storie che sono spesso grida disperate che scuotono le coscienze. Il premio del pubblico è andato a Merica, di F. Ferrone e M. Manzolini, documentario sull'emigrazione di ritorno dal Brasile verso l'Italia. La giuria ha premiato invece tra i film stranieri A-Texas, del boliviano Ivan Unzueta La Fuente: in occasione di un workshop teatrale i ragazzi di strada di La Paz mettono in scena la loro tragica e precaria condizione di vita. Tutti i giovani protagonisti troveranno la morte durante o dopo le riprese. Tra i film italiani in concorso sono stati premiati ex-aequo Casa mia, di Debora Scaperrotta e Gara de nord di Antonio Martino, due film che affrontano il problema dei bambini di strada rumeni. Una delle parole che ricorrono più spesso in entrambi i documentari è in effetti "copil" (bambino), ma i due registi affrontano l'argomento con stili e modalità diversissimi. Quello di Antonio Martino è un film che ci scuote, con immagini crude e dirette che l'autore ha potuto realizzare condividendo per alcune settimane la vita terribile di questi ragazzini per le strade di Bucarest, valorizzate da un montaggio incalzante, di grande efficacia. Il bellissimo film di Debora Scaperrotta ci mostra invece il tentativo di recupero di un gruppo di bambini sottratti alla strada, indagando con grande sensibilità e rispetto le loro personalità e i traumi che hanno subito, con uno sguardo attento e partecipativo. (M.T.)